Sindrome del nervo ulnare al gomito
Le sindromi canicolari, riguardano una compressione dei nervi che
decorrono all'interno di canali ossei o fibro muscolari minimamente
estensibili il; la sintomatologia dovuta al l'intrappolamento del nervo
è rappresentata da un dolore da possibili deficit motori ma soprattutto
da parestesie nel territorio di distribuzione del nervo interessato .
Anatomia
La compressione del nervo al gomito è rappresentata da un problema
anatomico; il nervo Ulnare decorre nel tunnel cubitale, ossia una doccia
ossea fra olecrano ed epitroclea che ha come detto l'ispessimento
tendineo appunto tra l epicondilo mediale dell'omero e l'Olecrano e come
pavimento oltre al piano osseo cosiddetto solco retro epicondilo, il
legamento collaterale mediale.
Cause
Nell'intero arco di movimento dell'arto superiore il nervo ulnare
subisce una significativa escursione nel tunnel cubitale la pressione
intra neurale aumenta di sei volte quando il gomito e flesso, il polso
esteso e la spalla abdotto. Nel 16% dei soggetti sani, prevalentemente
nel sesso maschile il nervo ulnare è ipermobile con tendenza alla
sublussazione durante la flessione del gomito e quindi soggetto a subire
microtraumi, specialmente per poca profondità della doccia ossea o per
la lassità dei legamenti.
Un'altra sede frequente di intrappolamento del nervo ulnare al
gomito è situata qualche centimetro distalmente rispetto alla
precedente, il punto in cui il nervo passa sotto il legamento arquato di
Osborne, cioè l'arcata aponeurotica che unisce i due capi del muscolo
flessore ulnare del carpo. Non esiste una causa diretta, ma molti
fattori possono favorirne l'insorgenza, quali fattori idiopatici, micro
traumi lavorativi ripetuti o posture incongrue, esiti di fratture, o
malattie reumatiche.
Sintomi
Nella fase iniziale sono presenti parestesie e disestesie intermittenti
sempre alle ultime due dita e al margine ulnare della mano (ricordiamo
che la mano ha un lato radiale ed uno ulnare, in tutte le sue componenti
a seconda che si consideri il lato del radio o quello della ulna). Nella
fase avanzata esiste un intorpidimento costante con difficoltà di
eseguire con precisione i movimenti fini e a maneggiare piccoli oggetti,
fino all'atrofia di tutti i muscoli intrinseci della mano eccetto quelli
dell'eminenza thenar. In casi estremi si può osservare la classica
deformazione quasi ad artiglio del quarto e quinto dito della mano.
Diagnosi
Per prima cosa sarà necessario effettuare un accurato esame obiettivo
per individuare anche altre patologie concomitanti; poi si dovrà
effettuare una elettromiografia esami che serve ad evidenziare una
problematica nella trasmissione dell'impulso nervoso lungo il nervo; Ed
infine la realizzazione di una risonanza magnetica nucleare allo scopo
di identificare le varie zone di compressione.
Terapia
Intervento di microchirurgia per decompressione del nervo Ulnare al
gomito
Mediante una incisione che si realizza a livello della faccia
interna della piega del gomito, principalmente circa 2 cm al di sopra
dello spazio tra i epitroclea e condilo mediale, ossia il canale
attraverso il quale il nervo ulnare dovrà essere identificato. La
visione ottica ingrandita intorno ai quattro ingrandimenti, utilizzata
dal microchirurgo consente l'ha identificazione di alcuni piccoli rami
sensitivi che attraversano questa zona soprattutto nella parte più
distale ossia verso la mano. L'incisione è lunga circa 7 cm e raggiunge
il piano sottocutaneo; da questo momento grande attenzione va realizzata
nell'identificare nello spazio al di sotto la presenza del nervo ulnare;
tenendo come punti di riferimento l epitroclea il condilo mediale si
raggiungerà il canale ed il nervo ulnare . Quando esiste una
compressione del nervo ben documentata, quest'ultimo si presenterà
edematoso, ossia con un aumento di volume, nel suo diametro; spesso si
noteranno sulla sua guaina di rivestimento, Il perinevrio, numerosi vasi
sanguigni neoformati, presenti a causa del fatto infiammatorio . Una
accurata neurolisi microchirurgica verrà così realizzata per circa 7- 8
cm verso l'alto ed altrettanti verso il basso, liberando il nervo da
tutte le sue aderenze, e realizzando in tal modo una pulizia totale fino
verso il basso. Una buona emostasi andrà realizzata accuratamente, al
fine di evitare piccole emorragie ,che potrebbero esitare in una serie
di aderenze con ematomi, che darebbero luogo ad una recidiva della
patologia iniziale.
Trattamento post - chirurgico
1^ e 2^ settimana:
-
Riabilitazione della mano
con attenzione al controllo dell’edema : esercizi attivi con l’arto in
elevazione.
- Massaggio disto - prossimale ed eventuale bendaggio coban.
-
AROM dita, polso e gomito: nell’immediato post - operatorio non ci
sono controindicazioni alla mobilizzazione attiva e passiva.
-
Applicazione del
metodo Maitland con
glide e scorrimento del nervo Ulnare
-
Prevenzione delle aderenze delle strutture operate e
Trattamento della cicatrice: insegnare esercizi di autogestione.
-
Attraverso l’uso di adeguati
strumenti di valutazione
possiamo gestire la sensibilità e l’ edema dell’arto e della mano
operati.
3^ e 4^ settimana:
-
Riabilitazione della mano
con recupero completo del movimento: è molto importante in questa fase
inserire esercizi globali dell’ arto superiore ; esercizi in acqua
tiepida con spugna ; eventuali bagni alternati se permane l’edema.
-
Mobilizzazione del gomito inclusi esercizi attivi contro gravità ma
non contro resistenza.
-
Prevenzione delle aderenze tendinee e nervose : esercizi di
scorrimento e glide differenziato dell’arto e del nervo ulnare da
rivalutare se danno formicolio (utilizzo del
metodo Maitland )
-
Prevenzione aderenze cicatriziali : il
Trattamento della cicatrice
è fondamentale per l’aspetto estetico e funzionale. Massaggio di
scollamento, gel siliconico.
-
Se necessario trattamento di desensitizzazione con l’uso di
Disk-criminator (
strumenti di valutazione
).
5^ e 6^ settimana:
-
Recupero progressivo della forza : graduale e personalizzato; per un
lavoro più settoriale può essere associato all’ utilizzo del
tavolo canadese.
ATTENZIONE! Non spingere, tirare o sollevare pesi superiori ai 5 kg prima
di 8 settimane dall’ intervento.
Questo tipo di riabilitazione può sembrare banale, invece in molti casi
necessita di un approccio specialistico e personalizzato; la dott.ssa
Alice Ortensi è altamente specializzata nel campo della
Riabilitazione della mano
e da molti anni utilizza diverse
soluzioni fisioterapiche
per la completa guarigione dei suoi pazienti.
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